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Lo stato dei ghiacci polari in questa stagione di ripresa 2021 sta mostrando due volti diversi. Non è fortunatamente il peggiore delle recente serie ma, al 6 di novembre l’estensione era di soli 8.74 Milioni di Km2. Questo dato si colloca al sesto posto tra le peggiori prestazioni di sempre, non un granché, ma sempre meglio di quanto avvenuto negli ultimi anni. Il peggiore risultato in assoluto per quella data fu il 6 novembre del 2016 con 7.71 milioni di Km2.
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Eccoci finalmente qui, dopo un lungo periodo di stop imposto soprattutto da problematiche legate all'emergenza sanitaria. Si riparte con entusiasmo e un taglio più discorsivo, analizzando i caratteri generali per quanto riguarda la situazione meteorologica nelle pagine dedicate. Inoltre ritorneranno, come è già avvenuto in precedenza, articoli relativi al clima del passato con la descrizione di periodi o eventi meteorologici salienti e considerazioni sullo stato attuale del nostro pianeta. In questo nuovo primo appuntamento ci soffermeremo semplicemente sul tempo che farà. Il tutto sarà caratterizzato dall'arrivo di più decise correnti atlantiche pilotate da una vasta depressione che abbraccia gran parte dell'Europa nord-occidentale. Questa importante figura verrà schiacciata da una rimonta anticiclonica che dal pieno oceano si dirigerà verso le isole britanniche, di conseguenza questa vasta area depressionaria gradualmente si ridurrà, ma contemporaneamente si avvicinerà ulteriormente alle nostre regioni e rimarrà la principale sede di contrasti tra masse d'aria diverse tra loro.
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Correva il 2 maggio 1896. Esattamente 122 anni fa, oggi come oggi, il tempo sulla nostra penisola era in gran parte perturbato e un’area depressionaria aveva il suo minimo sulle regioni settentrionali italiane. Le segnalazioni dell’epoca riportano, per quanto riguarda il Nord, le precipitazioni più intense tra Piemonte, Lombardia e Veneto con Verona ad essere regina degli accumuli con 47 mm e la temperatura oscillò tra 9,7°C e i 18,5°C di massima.
Temporali e grandinate segnalate a Milano con 22,2 mm cumulati e 8,4/15,4°C come estremi del giorno.
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Il 6 febbraio 2015 è stata una giornata che molti ricorderanno in quella porzione di Nord Italia che corre dalla bassa Lombardia alla parte dell'Emilia che va da Parma fino a Bologna. In quell'occasione una intensa nevicata portò disagi con accumuli fra i 30 e i 50 cm in pianura con punte vicine al metro sulle prime colline. Il tutto in una notte, o poco più!
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Oggi parliamo delle piogge in Italia negli ultimi 100 anni. È un argomento di grande rilevanza. Studi e osservazioni indicano che le precipitazioni sono state soggette a cambiamenti significativi nel corso del tempo, ma ecco un breve elenco con alcune considerazioni:
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Più famoso è il "lake effect snow", ovvero una condizione piuttosto tipica dei grandi laghi nella parte nord-orientale degli Stati Uniti che si verifica quando masse d'aria gelida provenienti dalle alte latitudini transitano sui laghi ancora caldi in tardo autunno o all'inizio della stagione invernale. L'evaporazione intensa crea nubi e forti precipitazioni nevose sulle zone sottovento al lago. Ebbene il nostrano Lago di Garda oggi fa esattamente l'opposto. Siamo in primavera e le sue acque hanno una temperatura ancora bassa, di conseguenza la formazione di nubi cumuliformi viene inibita.
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