Oggi parliamo delle piogge in Italia negli ultimi 100 anni. È un argomento di grande rilevanza. Studi e osservazioni indicano che le precipitazioni sono state soggette a cambiamenti significativi nel corso del tempo, ma ecco un breve elenco con alcune considerazioni:
-
Riduzione delle precipitazioni: nel corso degli ultimi 100 anni, l’Italia ha sperimentato una riduzione delle precipitazioni, specialmente in alcune regioni. Questo fenomeno è stato particolarmente evidente negli ultimi 30 anni. Le cause sono molteplici, tra cui il cambiamento climatico che qui è inteso come modifica nel regime pluviometrico a causa del mutamento nella circolazione generale atmosferica, ovvero la modifica della frequenza nella presenza delle diverse figure meteorologiche. Poi a questi cambiamenti partecipano anche l’urbanizzazione e l’uso del suolo.
-
Quantità totale vs. frequenza: come molti hanno notato, la quantità totale di precipitazioni non pare essere diminuita proporzionalmente alla riduzione della frequenza. Questo significa che, quando piove, le precipitazioni sono mediamente più intense. Questo ha delle implicazioni significative per l’agricoltura, la gestione delle risorse idriche e la pianificazione urbana. Non dimentichiamo che desertificazione non significa soltanto siccità e mancanza di pioggia, bensì anche pioggia che cade in modo concentrato e violento alternato a lunghi periodi secchi.
-
Effetti sulla vegetazione e siccità: la diminuzione della frequenza delle piogge può portare a situazioni di siccità in alcune regioni. Coltivazioni, pascoli e risorse idriche possono essere colpiti. Ad esempio, la Lombardia ha subito riduzioni significative nella produzione di foraggio e raccolti di mais, frumento e riso. Anche altre regioni, come la Puglia, stanno affrontando sfide simili. La Sicilia ha visto in alcune sue zone una siccità notevole nel 2023, in altre zone piogge violentissime si sono concentrate in poco tempo.
-
Impatto sulle risorse idriche: la diminuzione delle precipitazioni può influenzare la disponibilità di acqua dolce. Questo è un problema critico quindi non solo per l’agricoltura e l’industria, ma anche per il consumo umano. La gestione sostenibile delle risorse idriche è essenziale per affrontare questa sfida.
-
Cambiamenti climatici: abbiamo visto quindi brevemente come il riscaldamento globale può influenzare le precipitazioni. L’aumento delle temperature atmosferiche può portare a una maggiore evaporazione degli oceani, che a sua volta influenza i modelli di precipitazione su scala globale.
In sintesi, la variazione delle precipitazioni è un tema complesso e multidimensionale. Qui riportiamo solo qualche esempio di caratteristiche climatiche di alcune ristrette zone alpine; come per esempio nelle nelle Alpi Piemontesi dove le precipitazioni massime cadono nelle stagioni equinoziali, mentre nelle Alpi Carniche l’estate è più piovosa della primavera. Inoltre: l’Alto Adige è l’unica zona d’Italia con un massimo pienamente estivo. Tuttavia il cambiamento climatico sta influenzando questi schemi. Il progressivo scioglimento dei ghiacci a livello dell’Artico sta indebolendo la corrente del Golfo, che ha un impatto significativo sul clima europeo, compreso il regime pluviometrico italiano. È fondamentale monitorare attentamente queste tendenze e adattare le nostre strategie di gestione di conseguenza, non dobbiamo essere impreparati. Seguire ricerche e studi aiuta a comprendere quanto si sta facendo e quale sia lo stato dell'arte sul cambiamento climatico globale. Negare ancora queste evidenze significa portare un danno alla società con un comportamento attendista che, per il bene dei nostri figli e delle generazioni future, non ci possiamo più permettere.