Correva il 2 maggio 1896. Esattamente 122 anni fa, oggi come oggi, il tempo sulla nostra penisola era in gran parte perturbato e un’area depressionaria aveva il suo minimo sulle regioni settentrionali italiane. Le segnalazioni dell’epoca riportano, per quanto riguarda il Nord, le precipitazioni più intense tra Piemonte, Lombardia e Veneto con Verona ad essere regina degli accumuli con 47 mm e la temperatura oscillò tra 9,7°C e i 18,5°C di massima.
Temporali e grandinate segnalate a Milano con 22,2 mm cumulati e 8,4/15,4°C come estremi del giorno.
11,3°/20,8°C gli estremi di Mantova, anche qui con temporali e grandinate (39 mm).
La Liguria se la cavò con piogge, specie nella prima parte del giorno e accumuli tra 5 e 20 mm, così anche l’alta Toscana. In Emilia piogge più tranquille con accumuli tra 3 e 12 mm. Spiccano le temperature minime che rimasero al di sotto dei 10°C su quasi tutte le regioni settentrionali.
Sulle regioni centrali un po’ meno pioggia, ma anche qui temperature minime al di sotto dei 10°C. Spiccano i 4,3°C di Camerino e i 3°C dell’Aquila. Le zone del Centro più interessate dalle precipitazioni le troviamo in Toscana con 12 mm a Firenze (temporale nel pomeriggio), 14 mm a Livorno e 16 mm a Pisa.
Gli estremi sulla Capitale furono di 9,9°/20.0°C con 8,5 mm cumulati, pioggia e tuoni.
Temporali interessarono anche più a sud la costa campana con 10 mm a Benevento e 17,8 mm ad Avellino. Anche qui le temperature minime tra 8 e 10°C. Il capoluogo campano registrò 9 mm ed estremi tra 10 e 17°C. In Puglia si registrò un po’ di pioggia a Foggia 2,9mm, mentre in Sardegna solo 3 mm a Sassari mentre in Sicilia 2 mm a Caltanissetta e 1mm a Siracusa.
La tipica primavera mediterranea, talvolta anche molto instabile, mostrava in quel frangente il suo volto più turbolento. Un anticiclone si posizionò sulle isole britanniche e una discesa fredda fece il resto avviando una ciclogenesi sul Mediterraneo con fenomeni anche intensi che sarebbero proseguiti anche per la giornata seguente.